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Villa Petrobelli

Villa Petrobelli

Via Merano 4, Maserà (Padova)

http://www.villapetrobelli.it

A pochi chilometri da Padova e da Abano Terme si trova Villa Petrobelli. La struttura della Villa è costituita da un corpo centrale massiccio di pianta quadrangolare a tre livelli e da due barchesse laterali. 

Sia il giardino davanti che il parco dietro sono disegnati secondo lo stile romantico. Il proprietario Conte Sergio Chiesa Petrobelli, forte della sua esperienza 40ennale all'Orto Botanico di Padova, ha proseguito con perizia scientifica l'attività di rimboschimento avviata dai nonni e genitori. 

Di conseguenza il giardino fornisce in ogni periodo dell'anno un'atmosfera suggestiva. A seconda della stagione Villa Petrobelli offre uno scenario naturale sempre rigoglioso.

Il giardino a mezzogiorno presenta un patrimonio verde con oltre 100 specie arboree ed erbacee censite e con molti rari alberi secolari e monumentali. Ne elenchiamo semplicemente alcune: Platanus orientalis (la cui “margotta” proviene dal platano del 1680 dell’Orto Botanico di Padova), Populus pyramidalis (Pioppi cipressini), Hemerocallis fulva, Hemerocallis flava, Bougainvillea sanderiana, Bougainvillea gladra, ipomoea learii, ipomoea pandurata, Fuchsia boliviensis, Erythrina crista-gallì, Stratiotes aloides, Caesalpina sepiaria, Ehretia e tante altre.

Il parco a tramontana di circa due ettari, adiacente al bosco da una parte e al brolo dall'altra, è di recente impianto ma ugualmente presenta varie zone popolate da alberi molto suggestivi e dai significati particolari: su tutti la quercia Chiara, il noce Sofia e il faggio Matilde piantati in occasione dei rispettivi Battesimi. 


STORIA. “Pochi complessi hanno ancor oggi un ambito così vasto ed integro e possono essere letti e goduti come al tempo della loro edificazione” (Istituto Regionale Ville Venete). Nelle vicinanze della Villa già in epoca paleoveneta (V secolo avanti Cristo) si registra la presenza di un “santuario delle acque” e successivamente l’area venne interessata da un cardine della centuriazione romana. Nell’ XI secolo ci fu l’insediamento di una piccola comunità dell’ordine benedettino e in documenti coevi si ritrova il toponimo “Ca’ Murà“ o “Casa murada”. 

La Villa di costruzione tardo seicentesca è da sempre appartenuta alla nobile famiglia Petrobelli che qui aveva vasti possedimenti. E’ costituita da un corpo centrale massiccio di pianta quadrangolare a tre livelli e la distribuzione interna degli ambienti è tipica delle ville venete: una grande sala nei due piani e quattro stanze ai lati. Sulla parete della sala centrale al piano terra è presente un dipinto raffigurante lo stemma di famiglia dei Conti Petrobelli. La facciata, rivolta a sud, è di semplice ed elegante fattura: un fornice centrale con balaustra a pilastrini e piccolo stemma dei Petrobelli al centro, le finestre ai lati con stipiti in pietra di Nanto. 

Le barchesse laterali, una a ponente di quattro archi e una a levante di otto, hanno semplici lesene, un oblò sopra ogni arco e sono a mattoni non intonacate con i soffitti in travi di legno squadrate “alla sansovina”. Alcuni fatti salienti. Solitamente la tenuta -dato il refrigerio della campagna e i lavori agricoli da sovrintendere- era utilizzata dai Conti Petrobelli quale dimora estiva. Nell’Ottocento la nobildonna Eloisa Petrobelli sposò il famoso architetto padovano neoclassico Giuseppe Jappelli, autore fra l’altro del Caffè Pedrocchi e Parco Treves a Padova. Nella Seconda Guerra Mondiale i tedeschi qui fecero il Comando di zona. ) 

Come suggerisce il toponimo Ca’ Murà, la Villa è circondata da mura che delimitano un parco in cui la storia e l’espressione spontanea della natura convivono in una sorta di equilibrio e di armonia. E’ disegnato secondo lo stile romantico, possiede un patrimonio verde con oltre 100 specie arboree ed erbacee censite e con molti rari alberi monumentali. Al centro del parco è possibile ammirare una grande aia ottocentesca (“selexe”, un tempo adibito all’essiccamento delle granaglie), recentemente recuperata.

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