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Villa Scopoli

Villa Scopoli

Piazza Plebiscito Avesa (Verona)

http://www.associazionevillascopoli.it

La Villa Nogarola, conosciuta anche come Villa Scopoli, dal nome dell'illustre famiglia che ne mantenne la proprietà dalla metà dell'Ottocento fino ai nostri giorni, é situata in uno degli angoli più pittoreschi dell'antico borgo di Avesa

Il complesso della tenuta comprende il palazzo, un brolo, una circostante campagna, il giardino e una suggestiva peschiera, sul lato destro del brolo, dal quale la separa un solenne portale (Viviani). 

Il sito sul quale si estende offre scorci di rara bellezza sia nella parte che si adagia lungo le pendici del colle, dove rimangono tracce di una passeggiata romantica, sia in quella del fondovalle. Qui scorre il tratto iniziale del Rì d'Avesa (lo Rì, secondo un'antica consuetudine) che sgorga proprio ai confini settentrionali della proprietà, dove le note brele dei lavandari testimoniano l'importante ruolo che le sue acque hanno svolto nella storia economica e sociale del borgo. 

Fin dal XVI secolo vi sorgeva un giardino, ben curato e coltivato a fiori e frutti, al punto che, al tempo in cui il convento era guidato da fra Ventura Minardi, al quale si deve il restauro della Camaldola, molti Veronesi dotti venivano qui a conversare e a godere dell'amenità del luogo, tra colli in parte coltivati ad alberi da frutta (Meneghin). 

Dopo quasi quattro secoli di ininterrotta presenza camaldolese, nel 1598 subentrarono come proprietari i Del Bene di S.Eufemia, una famiglia di spicco nella società Veronese. Alla loro opera sono da attribuire una casa dominicale, edificata probabilmente su una preesistente costruzione del Trecento (Viviani) e soprattutto il suo enorme giardino, dotato della bellissima e conservata peschiera, in seguito erroneamente attribuita al Sammicheli. 

Questo giardino era celebrato nel XVII secolo per le sue cedraie (Scamozzi), alberi che a quel tempo costituivano una coltura privilegiata. I Del Bene avevano realizzato soluzioni di grande interesse dal punto di vista espressivo nell'impianto di quella parte di proprietà, il giardino appunto, che rappresentava l'elemento più appariscente e significativo di tutto il complesso. Esso é considerato, infatti, un esemplare di quei giardini rinascimentali, come il Giardino Giusti, che allora a Verona e dintorni sorgevano numerosi. 

Si giunge così al 1849 per la transizione ad Ippolito Scopoli. Egli, da esperto ingegnere qual era, volle lasciare la propria testimonianza conferendo nuovo splendore soprattutto al giardino. Come ricorda il poeta Segala nel necrologio che gli dedicò, rese vaga la villa che si era composto per sé e pe' i suoi amati, con la realizzazione della suggestiva passeggiata romantica che si snoda lungo le pendici della collina. 

Il giardino si presentava adorno di statue, piante sempre verdi e fiori (Sormani-Moretti): inoltre, grazie all'azione di un mulino, si creavano raffinati giochi d'acqua lungo il muro della peschiera, che per l'armonia della sua struttura doveva offrire, allora come oggi, momenti di rara suggestione. 

Probabilmente, tra le opere realizzate da Ippolito Scopoli, vi era anche una serra, riscaldata d'inverno con le acque del Lorì, la cui temperatura non scende mai al di sotto dei 12 gradi C. 

Dal 1994, per un lascito della contessina Laura Scopoli, la villa appartiene alla Pia Società di Don Nicola Mazza.

Ingresso

Intero 3,50 €

Ridotto 2,00 €
Fino a 12 anni e over 65 gratuito


Apertura

Il parco è aperto per lo più una domenica al mese tra marzo ed ottobre per le visite libere e guidate


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