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Villa Pindemonte al Vo

Villa Pindemonte al Vo

Via Pindemonte, 6 Isola della Scala, frazione Vo Pindemonte (Verona)

Nella bassa pianura veronese, fra i fiumi Tartaro e Tione, nel Comune di Isola della Scala, si trova la frazione di Vo, possedimento della nobile famiglia Pindemonte di Verona fin dai primi decenni del '400. Nel 1658 nell'azienda, ricca di acque, viene introdotta la coltivazione del riso, che perdura tutt'oggi e che caratterizza le campagne intorno alla villa. 

Si tratta invero di un complesso di più corpi di fabbrica, eretto su preesistenze dall'architetto Alessandro Pompei nel 1742. Un lungo rettifilo conduce all'ingresso monumentale della corte, insediata su un vasto appezzamento quadrangolare isolato da fossato e da siepi. Il portale è formato da un cancello carraio accostato da due coppie di pilastri bugnati che delimitano due passaggi pedonali. 

I pilastri, raccordati da volute al muro di recinzione, sono sormontati da un complesso architrave reggente una statua su piedistallo piramidale. Oltrepassato il cancello un largo percorso, bordato da siepi e ritmato da statue, conduce alla villa. Questa, a pianta rettangolare, presenta cinque assi di fori ravvicinati nel settore centrale della facciata principale, cui si accostano, ai lati, quattro assi di fori distanziati. L'episodio mediano è poi enfatizzato dalla scansione di lesene doriche al piano terra e ioniche al piano nobile, reggenti trabeazioni modanate e sporgenti. 

Sei statue, poste oltre la linea di gronda in asse con le lesene, concludono la facciata. Le cornici delle finestre sono a bugne alterne al piano terreno, sormontate da cimasa al piano nobile, semplici al piano sottotetto. La facciata nord presenta come unico segno caratteristico un portico sporgente su pilastri reggenti una terrazza cinta da balaustra. 

All'interno la villa propone la tradizionale sala centrale passante. Conserva anche un'inusuale scala a chiocciola, le cui pareti sono decorate da quadrature rococò. Belli i soffitti a travature dipinte della sale del piano terreno, dove, in una stanza, sono stati scoperti ovali affrescati con architetture di fantasia. 

Sul fianco est del corpo padronale è aderente un edificio di servizio sviluppato poi ortogonalmente. A questo sono contigui i rustici con portico ad archi ribassati, in parte murati, scanditi da lesene. Questa ala termina con una torretta conclusa da copertura a pagoda con edicola terminale per la campana. 

Fuori dal complesso padronale, tra le case dei lavoranti, si trova la cappella, restaurata nel 1882 in stile neogotico. Passata dai Pindemonte ai Rezzonico e quindi ai Castelbarco e ridotta a usi rurali, la villa è stata riscattata dall'abbandono in anni recenti per merito della nuova proprietà.

Apertura

Su prenotazione primo mercoledì del mese 0458097810


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