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Villa Barbaro

Villa Barbaro

Via Barbaro 4 Maser (Treviso)

http://www.villadimaser.it

Risplende del genio e della creatività di tre fra i più grandi protagonisti del Rinascimento italiano, la meravigliosa Villa Barbaro di Maser, a pochi chilometri da Asolo, nel trevigiano. 

Il progetto per la costruzione della residenza di Daniele Barbaro, Patriarca di Aquileia, e del fratello Marcantonio, ambasciatore della Repubblica di Venezia, si deve ad Andrea Palladio che qui realizzò, fra il 1550 e il 1560, uno dei suoi più grandi capolavori trasformando il vecchio palazzotto medievale dei Barbaro in una raffinatissima residenza signorile. 

All'estro del Palladio si aggiunse quello di Paolo Veronese, cui fu assegnato il compito di provvedere alle decorazioni pittoriche, e quello di Alessandro Vittoria, autore delle sculture e di tutte le decorazioni in stucco degli interni. Nel concepire le forme della dimora, Palladio si rifà alle grandi residenze romane, da Villa Giulia a Villa d'Este. 

La villa si sviluppa infatti orizzontalmente, mentre il corpo centrale a due piani, che si proietta fortemente in avanti rispetto alle ali porticate, ricorda chiaramente nella facciata i templi dell'antichità. Quattro possenti colonne doriche sorreggono l'architrave e il timpano nel quale il Vittoria realizzò gli stucchi che riproducono il fastigio della famiglia Barbaro. 

Otto arcate si aprono in ciascuna delle due basse ali, le barchesse, il cui profilo si innalza però alle estremità, dove furono ricavate le due vistose meridiane che sovrastano il portico: un'alternanza di alti e bassi che rispecchia il paesaggio collinare circostante. 

Nel fianco della collina poi, fra vigneti e alberi d'alto fusto, Palladio fece scavare un ninfeo con una peschiera dalla quale, grazie a un sofisticato sistema idraulico, l’acqua raggiungeva gli ambienti di servizio e il parco. 

Un ricco giardino in forme geometriche fu ricavato nell'appezzamento di terreno antistante l'edificio, ma le aree verdi proseguono alle sue spalle, attorno alla fastosa esedra che chiude il ninfeo. 

Alle sculture del “giardino segreto” lavorarono Alessandro Vittoria, i suoi allievi e forse lo stesso Marcantonio Barbaro.

Ingresso

Biglietto ingresso


Apertura

Aperto tutto l'anno


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