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Villa Borghese

Villa Borghese

Viale dell'Uccelliera Roma (Roma)

Monumenti e busti di personaggi italiani e stranieri costellano questo esteso parco, in origine giardino della residenza che il cardinale Scipione Borghese si era fatto costruire a inizio '600 da Flaminio Ponzio; il progetto originario comprendeva anche un giardino di modello rinascimentale fuso con il paesaggio circostante e suddiviso in tre recinti: il «giardino boschereccio» formato da riquadri alberati, il «giardino delle prospettive» arricchito da opere d'arte antiche, e il parco, di aspetto rustico e naturale. Un primo rinnovamento della villa fu attuato nel 1766-93: il giardino venne riorganizzato seguendo la concezione inglese e il percorso principale disegnato secondo una linea spezzata, con fondali architettonici e paesaggistici sempre mutanti. 

Estesasi la proprietà fino a piazza del Popolo, Luigi Canina ne curò il progetto di ampliamento (1822) unendo con soluzioni architettoniche originali (l'Arco Romano e i propilei) le due parti della villa, venduta nel 1901 allo Stato italiano che la cedette al comune di Roma. 

Viale Washington risale il colle sboccando in piazzale del Fiocco, occupato dalla fontana di Esculapio (Luigi Canina, 1830-34): l'edicola con la statua del dio sovrasta una base naturalistica di gusto settecentesco. 

In rapida successione lungo il vicino viale Lubin, prosecuzione di viale Madama Letizia, sono la Casetta, edificio cinquecentesco trasformato in foresteria dal Canina (c. 1830), e la villa Lubin, concepita in forme neobarocche e liberty da Pompeo Passerini (1906-1908).

Da piazzale del Fiocco, attraversati i propilei egizi (Luigi Canina, 1827), si percorre viale Fiorello La Guardia incontrando a sin. l'Aranciera, già casino del Muro Torto, ricostruzione non fedele di un edificio adibito (1776-78) a residenza padronale e a magazzini per agrumi; avanti, sempre a sin., è il portico dei Leoni, ideato da Mario e Antonio Asprucci in veste neoclassica. 

Orna il lato sinistro di piazzale delle Canestre, sul quale converge da d. viale delle Magnolie (1908) collegamento con il Pincio, la mostra dell'Acqua Felice, terminale dell'acquedotto della villa realizzato da Giovanni Fontana nel 1610 e distrutto nel 1849. 

Il successivo viale S. Paolo del Brasile, lambito a d. il galoppatoio e a sin. il monumento a Goethe (Gustav Eberlein, 1904) e la casina delle Rose (già villetta Bernini), sbocca in piazzale Brasile, delimitato da porta Pinciana, dove furono collocati nel 1935 i piloni dei propilei del Muro Torto opera degli Asprucci (1790).


Ingresso

Ingresso libero


Apertura

Aperto tutto l'anno


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