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Giardino Alpino Antonio Segni

Giardino Alpino Antonio Segni

Col Negro di Pelsa Taibon Agordino (Belluno)

Il Giardino Alpino “A. Segni” è adiacente al Rifugio Mario Vazzoler, le due strutture sono gestite dalla Sezione CAI di Conegliano (TV) e fanno parte del Gruppo Montuoso del Civetta

Il Giardino è situato in un paesaggio alpino di notevole splendore a 1724 m di quota, nel cuore delle Dolomiti, monti affascinanti di autentica e inconfondibile bellezza conosciuti in tutto il mondo.Dal giardino si ammirano le impressionanti pareti verticali dai profili disegnati della Torre Venezia (2337 m) e della Torre Trieste (2458 m). 

La vegetazione spontanea tipica del luogo è caratterizzata della pecceta subalpina, formazione boschiva il cui albero guida è l’abete rosso (Picea excelsa).La geomorfologia della zona, caratterizzata dai ghiaioni e dalle rupi dolomitiche, la rende culla di numerose specie alpine endemiche del settore orientale dell’arco alpino. 

Nel 1963, in seno alla sezione CAI Coneglianese, matura l’idea di istituire un Giardino Botanico Alpino che possa far conoscere ai numerosi visitatori della montagna (dai valligiani agli escursionisti) la bellezza e la diversità della flora alpina dolomitica. L’area del massiccio del Civetta, infatti, è meta di numerosi escursionisti e alpinisti che ogni anno percorrono l’alta via delle Dolomiti N.1 e/o che si cimentano nelle ascese alle numerose vette presenti nella zona.Le fasi del lavoro furono divise tra i soci volontari della sezione Coneglianese e il Corpo Forestale di Belluno che, lavorando in sinergia, portarono a termine la recinzione dell'area, la creazione degli ambienti alpini tipici e la messa a dimora delle piante. Il Giardino, inaugurato nel 1968, fu intitolato all’allora Presidente della Repubblica Antonio Segni. 

Il Giardino comprende un’area di circa 5000 metri quadrati e, secondo il censimento floristico effettuato nel 2009, ospita circa 180 specie vegetali tipiche dell’ambiente montano.Il Giardino si articola principalmente in due sezioni: la prima è lasciata all’evoluzione naturale, la seconda propone i principali ambienti alpini e dolomitici. 

La zona lasciata all’evoluzione naturale è caratterizzata dalla pecceta subalpina e dalla vegetazione ad arbusti contorti di pino mugo (Pinus mugo); in questa sezione è possibile osservare con facilità numerosi esemplari dell’orchidea per eccellenza: la scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), specie rara per la quale son state adottate misure di protezione a livello nazionale (Lista Rossa) e comunitario (Direttiva “Habitat”). 

Nelle aiuole che riproducono gli ambienti dei ghiaioni e delle rupi dolomitiche, si possono osservare le sorprendenti fioriture del raponzolo di roccia (Physoplexis comosa) e dell’aquilegia di Einsele (Aquilegia einseliana), due specie erbacee endemiche delle Alpi Orientali. 

Gli escursionisti più attenti incontreranno fiori con corolle più umili e meno appariscenti, ma alquanto affascinanti perché utilizzate come piante officinali nella cultura popolare. È il caso dell’erba imperatoria (Peucedanum ostruthium) e del millefoglio (Achillea millefolium); della prima ne viene utilizzata la radice per aromatizzare la grappa in quanto possiede proprietà astringenti, della seconda si utilizzano le infiorescenze per le proprietà antiinfiammatorie. Queste specie ci ricordano la finalità primigenia dei primi Orti Botanici: la coltivazione delle specie officinali al fine di studiarne le proprietà curative. 

Al momento la gestione del Giardino Botanico Alpino “A. Segni” è affidata alla sezione CAI di Conegliano, che si avvale dell’operato di volontari per: la manutenzione, la messa in posa delle targhette identificative durante il periodo di apertura, l’organizzazione di visite guidate. È possibile che agli occhi del visitatore il Giardino appaia un po’ “disordinato”. 

Malgrado questo, il visitatore appurerà personalmente che la visita del Giardino Botanico “A. Segni” rappresenta un efficace connubio tra la gita escursionistica e naturalistica e un’ottima occasione per osservare la flora dolomitica da vicino.

Ingresso

Ingresso gratuito


Apertura

Fine giugno – metà settembre, tutti i giorni della settimana.


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