Giardino straordinario, di una bellezza incantevole, che risale un bastione cinquecentesco e si distende su diversi piani, inerpicandosi per stradicciole e gradinate, e scoprendo qua e là costruzioni e sculture neoclassiche.
Classico esempio di giardino ottocentesco, gli Orti Giuli si trovano in Via Belvedere, sul Bastione del Carmine, lungo le mura costruite dai Della Rovere. Sono un giardino di straordinaria bellezza, che si distende su diversi piani, inerpicandosi per stradicciole e gradinate, e scoprendo qua e là costruzioni e sculture neoclassiche.
Gli Orti furono realizzati nel 1830, su progetto dell’ingegnere ferrarese Pompeo Mancini, e per volontà del conte Francesco Cassi, poeta e gonfaloniere di Pesaro; essi furono dedicati al letterato pesarese Giulio Perticari, di cui il Cassi era cugino. Il Bastione del Carmine era particolarmente amato da Giulio Perticari, che spesso si recava su questa altura per trovare pace e solitudine.
Qualche anno dopo la sua morte, Francesco Cassi volle trasformare quel sito desolato in un giardino accogliente, dove trovarono spazio reperti archeologici e più di mille specie diverse di piante, un luogo di pace e bellezza dove la mente di Perticari potesse, idealmente, continuare a meditare, e della cui benefica atmosfera tutti i Pesaresi potessero godere.
Come dice l'iscrizione all'entrata: "Perché non mancasse degno luogo …".Dalla stessa iscrizione, del 1830, sembra di poter dedurre che negli Orti si dovesse collocare un monumento al Perticari, ma l'opera non fu mai realizzata. Al suo posto, c'è un piccolo busto, nella parte più alta del giardino, da dove si domina la Valle del Foglia. All'interno degli Orti si trova l'Osservatorio Meteorologico Sismico “Valerio”.