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Villa Freschi Piccolomini
Villa Freschi Piccolomini
Borgo Castello, 3 Cordovado (Pordenone)
La villa fu edificata intorno alla seconda metà del XVI secolo all'interno delle mura del castello di Cordovado.
Il parco circostante l'edificio, fu progettato nel 1820 da Carlo Sigismondo Freschi di Cuccanea, ed è formato da sette collinette. Nel parco si possono ammirare aceri, sofore, carpini e magnolie.
Nel 1704 il nobile Federico d’Attimis, genero dei Ridolfi, discendenti degli antichi gastaldi del castello di Cordovado, decide di permutare un palazzo incastellato sui colli orientali friulani di Faedis con il diritto di rendere allodiale (esente, cioè, da vincoli urbanistici feudali) il suo fondo di Cordovado, situato nell'area di quelle che un tempo furono le fondamenta del maniero fatto edificare dai vescovi di Concordia.
È qui che sorge una tipica villa veneta di terraferma a tre piani, con salone centrale che, attraverso una serie di passaggi ereditari, prenderà il nome di villa Freschi-Piccolomini; ospite dei Freschi, a metà '800, sarà anche il giovane scrittore Ippolito Nievo che, partendo proprio dalla villa per una delle sue celebri passeggiate campestri, finirà per scoprire il «sito romito, calmo, solitario» della fontana di Venchieredo, un'area di risorgiva che si trova poco più di un chilometro e mezzo a nordovest del castello.
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